Kiwi: un valido aiuto in gravidanza

12 dicembre 2025

Il kiwi è una bacca commestibile prodotta da una pianta originaria della Cina meridionale arrivata in Italia soltanto verso la fine degli anni Sessanta. Ad oggi, è uno dei frutti più commercializzati sul fronte internazionale.


Composizione e proprietà benefiche:



Ad oggi è riconosciuto, a seguito di numerosi studi, che il consumo di questo frutto può apportare molteplici benefici per la salute digestiva, immunitaria e metabolica di un individuo grazie alla presenza di numerose sostanze nutritive quali vitamina C, fibra alimentare, minerali e vari composti fitochimici come i carotenoidi, flavonoidi e antocianine.

Tra le varie attività terapeutiche svolte dal kiwi, possiamo citare quella di:

• potenziare le difese naturali dell’organismo e contrastare la comparsa di sindromi influenzali e raffreddamenti;

• ridurre la produzione di radicali liberi e prevenire il danno ossidativo delle pareti vascolari grazie alla presenza di un’ampia gamma di molecole antiossidanti quali vitamine e polifenoli;

• favorire la fissazione del calcio nelle ossa e diminuire il rischio di crampi muscolari grazie al suo contenuto di magnesio, potassio e fosforo;

• alleviare il senso di nausea e migliorare la capacità digestiva dello stomaco grazie all’elevata acidità;

• facilitare il lavoro dell’intestino grazie all’apporto di fibre che aiutano a diminuire il tempo di transito e a mantenere la salute gastrointestinale;

• migliorare le anomalie metaboliche associate al profilo lipidico e glucidico, rendendolo una scelta adatta per i pazienti affetti da diabete mellito in quanto l’intero frutto è noto per avere un basso impatto glicemico dovuto alla sua scarsa percentuale di zuccheri semplici.


Un valido aiuto in gravidanza

Inoltre, il kiwi presenta una buona quota di acido folico ed il suo consumo è quindi vantaggioso per le donne in gravidanza in quanto contribuisce al corretto sviluppo fetale.


Come consumarlo:

• la mattina a colazione accompagnato ad una manciata di frutta secca o metà avocado;

• dopo i pasti principali come dessert fresco a fette con una spolverata di cannella.

Bibliografia

Satpal D, Kaur J, Bhadariya V, Sharma K. Actinidia deliciosa (Kiwi fruit): A comprehensive review on the nutritional composition, health benefits, traditional utilization, and commercialization. J Food Process Preserv. 2021;00:e15588.

Actinidia deliciosa (Kiwi fruit): A comprehensive review on the nutritional composition, health benefits, traditional utilization, and commercialization

Arcari Morini D, Aufiero A., D’Eugenio A. Il potere farmacologico degli alimenti: Bioterapia Nutrizionale®: l’applicazione pratica.

Scopri il legame tra alimentazione e fertilità nei percorsi di PMA
20 marzo 2025
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nei percorsi di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). Scopri quali nutrienti favoriscono la fertilità, come una dieta equilibrata può migliorare la qualità ovocitaria e spermatica, e quali abitudini alimentari evitare per aumentare le possibilità di concepimento.
Autore: Carlo Tara 5 gennaio 2024
Il percorso di fecondazione assistita (PMA) prevede l’utilizzo di farmaci mirati la cui somministrazione ha una durata diversa a seconda delle fasi del trattamento. La terapia è spesso accompagnata a disturbi, quali il gonfiore all’addome e al seno, stanchezza, ritenzione idrica alle gambe e lievi mal di testa. Una delle preoccupazioni che affligge la maggior parte delle donne che intraprendono un percorso di PMA è l’aumento di peso. Però, aggiunge la nutrizionista, l’incremento ponderale segnato sulla bilancia deve essere contestualizzato nella sua interezza: l’aumento di peso, di fatto, è spesso dovuti ai cataboliti, ovvero le scorie metaboliche e tossine, che si accumulano durante l’assunzione dei farmaci propedeutici alla PMA e che possono generare un ristagno dei liquidi a livello interstiziale provocando la sensazione di gonfiore e, di conseguenza, l’aumento di peso. Alimentazione durante la PMA Al fine di prevenire, gestire e/o minimizzare i disturbi menzionati, durante la terapia ormonale può essere utile seguire un regime alimentare a sostegno dell’attività del fegato, l’organo chiave per la detossificazione dell’organismo e l’equilibrio ormonale. In generale, durante un ciclo di PMA, bisognerebbe: •mangiare possibilmente cibi freschi a discapito dei prodotti confezionati, processati e raffinati ricchi di conservanti e additivi; •ridurre il consumo di zuccheri semplici; •aumentare il consumo di verdure amare per le loro proprietà epato-protettrici;o •garantire l’apporto di grassi “buoni” fonte di acidi grassi omega-3 per le loro proprietà anti-infiammatorie”. Altri consigli pratici Oltre all’alimentazione, anche lo stile di vita può aiutare a gestire al meglio gli effetti collaterali relativi alla somministrazione dei farmaci. È consigliato, infatti, conclude la dottoressa, insieme ad una corretta e sana alimentazione, associare al percorso di PMA: •Attività fisica: in quanto aiuta molto a contrastare il ristagno dei liquidi. È sconsigliato andare in palestra o svolgere dell’esercizio fisico intenso, ma è possibile e consigliato camminare ogni giorno per circa 40 minuti durante la terapia per il pick-up.l •Eventuali sedute settimanali di linfodrenaggi con metodo Vodder/Leduc: effettuato da esperti fisioterapisti che, agendo sulle stazioni linfatiche, evita il ristagno di liquidi e di tossine nei tessuti prevenendo il gonfiore durante la stimolazione e per le due settimane immediatamente successive, aiutando fisiologicamente il tuo corpo a sgonfiarsi prima. •Eventuali sedute di osteopatia viscerale e agopuntura: che aiutano a gestire disfunzioni organiche e a migliorare l’irrogazione sanguigna dei follicoli.
Anche il rapporto con il cibo racconta una storia. E può essere cambiato, conconsapevolezza.
Autore: Giorgia Cavallini 12 giugno 2023
Una delle convinzioni più dannose è: “Non sto così male, non ho bisogno di una nutrizionista o di un terapeuta”. Ma i disturbi alimentari, anche se non ancora diagnosticati, possono iniziare in modo sottile, con un disagio che si fa spazio nella quotidianità: la paura di mangiare fuori casa, la rigidità nelle porzioni, il senso di colpa dopo i pasti, l’ossessione per la bilancia.